Le parole sono figure composte da lettere, che sono i simboli dell’alfabeto con cui si rappresentano convenzionalmente i suoni di una lingua.
La forma di una lettera scritta a mano è la somma di uno o più segni. I segni che compongono la forma della lettera sono tracce di uno o più gesti.Ora rimane da chiederci: cos’è il gesto? Il gesto è l’espressione dello stato d’animo, dell’anima, della parte immateriale del corpo, origine e sede del pensiero, del sentimento, della volontà e della coscienza.
Risulta allora che la scrittura a mano è la combinazione di più aspetti strettamente collegati tra loro:l’aspetto linguistico (la lettera come simbolo che riconosce il suono e che permette la lettura),l’aspetto grafico (la lettera come forma sulla superficie) e l’aspetto psicologico (la lettera come risultato del modo di percepire e di esprimere se stessi).
Immaginatevi un vaso colmo di biglie di vetro: spostandone una anche le altre cambiano posizione; nello stesso modo si comportano i diversi aspetti della scrittura.
Se comprendiamo che lo scrivere è un’azione che combina una parte razionale e una parte irrazionale di una persona, capiamo anche che l’acquisizione della capacità di scrivere ha una notevole importanza sullo sviluppo dell’essere, non solo perché rappresenta un grande mezzo di comunicazione che completa quello gestuale e verbale, ma perché, in fase di apprendimento, incide sull’equilibrio della personalità. L’addestramento alla scrittura è quindi un evento molto importante e se ben condotto favorisce un’armonica evoluzione della persona.
Tratto da “Scrivere meglio – piccolo trattato di metodica per il miglioramento della propria scrittura” di F. Ascoli & G. De Faccio; Stampa Alternativa & Graffiti; 1998. pagg. 13-14